Siamo cittadini dei quartieri di Vicenza alluvionati, di Cresole e Rettorgole; ma, anche, vicentini che, pur non avendo subito in maniera diretta le conseguenze dell’alluvione, credono che questa terra vada tutelata, difesa, salvaguardata.
Dopo l’alluvione del primo novembre ci siamo ritrovati fianco a fianco, a spalare fango e liberare le case dall’acqua. Ma dopo il nuovo allarme esondazione del 16 novembre ci siamo guardati in faccia, chiedendoci se a ogni pioggia dobbiamo temere un nuovo disastro.
Il nostro territorio è un colabrodo e la responsabilità è di quanti lo hanno governato. Vogliamo i risarcimenti per quanti hanno subito danni dall’alluvione e vogliamo garanzie sulla tutela idrogeologica dei luoghi che viviamo.
La serenità deve far parte della nostra quotidianità: gli abitanti di Vicenza e Caldogno non devono più osservare preoccupati i fiumi che attraversano il tessuto urbano nel quale vivono.
Vogliamo:
- che tutti i vicentini che hanno subito danni siano risarciti;
- che vengano stanziate risorse immediate e congrue per rimettere in sicurezza gli argini e realizzare le opere necessarie alla tutela dei nostri centri abitati;
- un governo del territorio che sappia valorizzare e difendere i nostri beni comuni e non favorire la cementificazione e la lottizzazione.